Comitato Donne 100 Celle e Dintorni

Uno spazio delle donne, per le donne

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Archive for the ‘Donne e Diritti’ Category

Posted by donne100celledintorni su aprile 14, 2011

7-8 maggio all’Aquila

VEDIAMOCI A L’AQUILA

Le donne terre-mutate chiamano

Uno sguardo diverso. Lo sguardo delle donne. L’Aquila: tutti l’hanno guardata, ma chi

l’ha vista veramente? Il comitato “Donne terre-mutate” lancia un incontro nazionale a

L’Aquila per il 7 e l’8 maggio 2011. Per portare le donne di tutta Italia a vedere L’Aquila

come è. A sentirne gli odori, a toccare le spaccature e a stringere mani. Per

accompagnarle a visitare la “zona rossa” ancora militarizzata, ad entrare nelle C.A.S.E.

dove (non) si vive bene, a camminare nei quartieri vuoti e abbandonati, a passeggiare nel

centro dopo le undici di sera (prima che chiudano i cancelli!).

Vogliamo portarvi nei luoghi che la televisione non ha mai fatto vedere.

Un pensiero diverso. Il pensiero delle donne. Dal 6 aprile 2009, a L’Aquila, le donne

riflettono, discutono, lavorano e progettano, mettono insieme competenze e talenti. Sono

le donne delle associazioni, dei luoghi di lavoro, della scuola, dell’arte. Sono le donne

che ricostruiscono quel che è permesso ricostruire in un modo differente dagli uomini.

Vogliamo confrontarci con donne di tutta Italia, con altri talenti e con altre competenze.

Un’altra città. La città delle donne. Le donne a L’Aquila ri-tessono la vita quotidiana

frammentata, vedono il tempo bruciarsi nelle distanze fra il centro storico ancora chiuso

e i satelliti tutto intorno, il degrado di case libri mobili suppellettili e luoghi d’incontro un

tempo agevoli. Ma dal caos nascono anche nuove occasioni che le aquilane vogliono

condividere con donne di tutta Italia. Un momento di gioia, una festosa trama di relazioni:

semi di ricostruzione e di rinascita, da gettare nella terra tutte insieme.

SOPRATTUTTO ABBIAMO UN SOGNO:

COSTRUIRE NELLA NUOVA CITTÀ UN LUOGO DELLE DONNE.

BEN VENGANO LE DONNE A MAGGIO

MANI-FESTIAMO. SIAMO TUTTE AQUILANE

Comitato Promotore “Donne terre-mutate per l’incontro nazionale del 7 e 8 maggio 2011”:

Biblioteca delle donne Melusine L’Aquila

Centro Antiviolenza per le Donne L’Aquila

Donne in nero L’Aquila

Leggendaria. Libri Letture Linguaggi

CON LE PRIME ADESIONI: Artisti Aquilani

Circolo Arci Querencia

Comitato Familiari delle Vittime della Casa dello Studente

Genitori si diventa/ Sezione aquilana

>> PER ADERIRE: laquiladonne@gmail.com

 

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Il Frente Popular Darío Santillán incontra Roma – Domenica 30 gennaio – Resistenze di genere esperienze argentine e romane a confronto

Posted by donne100celledintorni su gennaio 26, 2011

Domenica 30 gennaio

presso il Laboratorio Sociale Autogestito 100celle, Viale della Primavera 319B

 

ore 16.00-19.00

Resistenze di genere. Esperienze argentine e romane a confronto

incontro con i referenti del Frente Popular Darío Santillán,uno dei movimenti popolari più innovativi ed interessanti dell’Argentina.

A cura del Comitato Donne100celle&Dintorni e ProgettoSur Onlus

 

Parteciperanno: comitati, associazioni, collettivi e singole donne di Roma

 

A seguire ore 20.00Milonga Popolare

interventi di Anarcotango recitazione e canto di tanghi tradotti in italiano

con Camilla Ribechi (voce) e Jose Capuano (bandoneon)

concerto del Duo Fourire con Francisco Dri (chitarra e voce) e Lorenzo Bucci (chitarra)

 

 

Comitato Donne 100celle&Dintorni

 

Visita a Roma dei referenti del Frente Popular Darío Santillán (FPDS)

L’associazione PROGETTO SUR comunica che dal venerdì 28 gennaio a mercoledì 2 febbraio 2011 saranno presenti a Roma due referenti del Frente Popular Darío Santillán (FPDS), il più interessante ed innovativo movimento popolare argentino nato nel 2004 dall’apertura del settore autonomo dei Movimenti di Lavoratori Disoccupati (i ‘piqueteros’) ad organizzazioni studentesche, sindacali e ambientaliste, a gruppi culturali, rurali, a spazi di giovani, di donne e di intellettuali. Il FPDS è composto da organizzazioni dal diverso profilo ideologico, ma che hanno in comune l’avversione all’imperialismo e al capitalismo e la convinzione che per costruire potere popolare si debba passare per un processo di unità basato sullo sviluppo di pratiche e riflessioni condivise. Riunisce attualmente circa 5000 donne e uomini che, in media, non superano i 40 anni di età, che provengono dalle lotte sociali senza esser passati per le classiche strutture partitiche, e che sono alla ricerca permanente di forme di organizzazione popolare che sappiano combinare democrazia ed efficacia.

Il Frente Popular Darío Santillán si definisce un movimento sociale e politico, multisettoriale e autonomo, a vocazione rivoluzionaria. Darío Santillán, assassinato durante una manifestazione, il 26 giugno 2002 all’età di 21 anni, per aver cercato di proteggere un altro manifestante dalle cariche della polizia, è il punto di riferimento delle giovani generazioni che uniscono l’impegno concreto nelle urgenti rivendicazioni quotidiane con la volontà di promuovere dei cambiamenti rivoluzionari.Il FPDS, ha promosso la costituzione del Coordinamento di Organizzazioni e Movimenti Popolari (COMPA) insieme a più di 50 organizzazioni che, nel panorama politico argentino, costituiscono la sinistra indipendente, nella convinzione che solo nell’unità di pratiche e riflessioni comuni, la lotta popolare può avere delle prospettive di incidenza politica a larga scala. Per la stessa ragione il FPDS fa parte dell’‘ALBA dei movimenti sociali’ insieme all’MST del Brasile e al FNCEZ del Venezuela.

……………………………………………..

Comitato Donne 100Celle & Dintorni

Nell’ambito della visita a Roma di due referenti del FPDS – Frente Popular Dario Santillan (un compagno impegnato nella lotta per il diritto alla casa e una compagna impegnata nello spazio di formazione di genere)

Vogliamo proporvi un incontro per domenica 30 gennaio dalle 16.00 alle 19.00 presso il Laboratorio Sociale Autogestito 100celle.

Durante questo incontro pubblico vorremmo avviare uno scambio di esperienze su alcuni temi in particolare: diritto all’aborto, salute, violenza contro le donne, autogestione e lavoro.

In Argentina l’aborto è legalmente ristretto e la rivendicazione per il diritto all’aborto legale, sicuro e gratuito è tra i primi punti all’agenda del movimento di donne argentine.

Le esperienze delle fabbriche recuperate dalle lavoaratrici e dai lavoratori (Bruckman, Zanon, etc), la creazione di cooperative di lavoro e imprendimenti produttivi con un alta percentuale di partecipazione delle donne all’interno dei movimenti popolari possono offrire importanti stimoli di riflessione e confronto sulla situazione attuale italiana

I compagni del FPDS, porteranno materiali informativi e di divulgazione delle attività del movimento di cui fanno parte con l’obiettivo di interscambiare esperienze e allacciare possibili contatti di collaborazione e solidarietà

Maggiori informazioni sul Frente Popular Darío Santillán si trovano sulla pagina web: http://frentedariosantillan.org

Maggiori informazioni sull’”Espacio de Mujeres” del Frente Popular Darío Santillán si trovano al seguente indirizzo: http://mujeresdelfrente.blogspot.com/

Per adesioni e informazioni

donne100celledintorni@gmail.com


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PARLANO LE DONNE

Posted by donne100celledintorni su Maggio 12, 2010

In questi anni, insieme a tante realtà collettive antifasciste di femministe e lesbiche a Roma abbiamo realizzato azioni dirette, condiviso momenti d’incontro e confronto, di riflessione. Abbiamo prodotto analisi, ricerche in ambito intellettuale e nelle produzioni artistiche a livello cittadino.

Le nostre rivendicazioni e le nostre mobilitazioni per la trasformazione di tutte le forme di oppressione e subordinazione delle donne all’interno degli scenari locali e globali contemporanei si legano, anche nel nostro caso, alle mobilitazioni e alle conquiste delle lotte femministe degli anni ’70-’80-’90 raggiunte in Italia per i diritti delle donne e della persona (nel 1970 viene introdotta per legge la possibilità di scioglimento del matrimonio, nel 1975 si ottiene la riforma completa del diritto di famiglia, con grandi passi avanti per ciò che concerne l’equiparazione dei coniugi in termini di diritti e doveri, nel 1978 viene introdotta la L.194 per la legalizzazione dell’aborto e per ciò che concerne gli aspetti di salute sessuale e riproduttiva. Infine, per chiudere questa breve rassegna, solo nel 1996 è stato modificato nel diritto penale il reato di violenza sessuale e incesto nei confronti delle donne da reato contro la morale a reato contro la persona, riconoscendo finalmente, almeno sulla carta, le donne come soggetto di diritto)

Tanto dunque è stato ottenuto negli scorsi decenni, benché permangono ampi spazi di divario tra le codificazioni del diritto e le concrete espressioni di vita e di relazione che purtroppo ancora non trovano pieno riconoscimento sia nel più ampio scenario sociale contemporaneo come nelle concrete limitazioni politico-legislative formali e sostanziali a cui ancora siamo sottoposte.

Negli ultimi anni, a più riprese, abbiamo assistito al continuo attacco all’autonomia e all’autodeterminazione delle donne.

Ne sono d’esempio la forte pressione che hanno esercitato i movimenti e le liste pro-vita con il loro attacco alla corretta applicazione della L.194. La delibera Bianconi, sulla stessa linea, ha portato i contenuti e le impostazioni dei movimenti pro-vita in sede di consiglio comunale di Roma. La commissione parlamentare d’inchiesta per lo studio della RU486, i tagli ai centri anti-violenza, la proposta delle ronde-cittadine, le strumentalizzazioni razziste sulle violenze subite dalle donne, le posizioni discriminatorie e sessiste contro gay, lesbiche e transessuali.

A tal riguardo abbiamo pensato di organizzare quest’anno,a livello territoriale nel VII Municipio, un’iniziativa pubblica di donne, tra donne, con donne femministe e lesbiche a cui potranno partecipare anche gli uomini.

L’iniziativa pubblica Parlano le Donne” nasce:

– dalla constatazione della sotto-rappresentazione delle realtà di vita delle donne, italiane, migranti e lesbiche.

– dal riconoscimento della scarsità di luoghi e spazi dove le donne possano incontrarsi e parlare per trasformare le loro condizioni ed esperienze di vita.

– dalla consapevolezza del persistere di stereotipi, che si manifestano nelle forme, celate o manifeste, di oppressione e subordinazione all’interno degli ambiti di lavoro, nei contesti educativi e formativi, nei contesti giudiziari-legali-sindacali, di rappresentanza politica, come nei mezzi di comunicazione mass-mediatici in particolare giornali e televisioni.

La deriva fascista e autoritaria in cui si trova il nostro paese ha accentuato fenomeni ed esperienze evidenti di discriminazione, sessismo e maschilismo.

Le donne appaiono come succubi rassegnate o alleate perpetuatrici dei modelli di dominio e oppressione del sistema patriarcale. Assistiamo ad un costante sottodimensionamento, riduzione ed “essenzializzazione” della figura delle donne verso modelli unici e sempre più standardizzati.

Le donne sono rappresentate come veline o manager rampanti, completamente assoggettate o partecipi sostenitrici ed alleate del potere e della cultura maschile.

All’interno del più generale arretramento della cultura politica italiana, si continua a registrare un deficit di rappresentanza e partecipazione delle donne alla vita politica.

Persiste uno scarto troppo ampio tra le dichiarazioni di intenti, gli indirizzi programmatici e l’impegno diretto con le donne per assumere e implementare concretamente interventi che rispondano alle aspettative e ai bisogni nei territori.

Poco o niente si parla delle condizioni ed esperienze di vita delle donne migranti, che vivono oggi condizioni aggravate dalla stretta repressiva del nuovo pacchetto sicurezza. Non si lasciano circolare liberamente, non solo i loro corpi, ma anche le loro voci. Vivono la doppia discriminazione in quanto donne e straniere. Non emergono, invece, le esperienze di integrazione interculturali positive sperimentate e non appare affatto percepito il forte contributo che apportano alla crescita economica e sociale del paese.

Tutte insieme, donne italiane e migranti, cittadine legalmente riconosciute o clandestine, subiamo violenza attraverso le manipolazioni mass-mediatiche che vengono fatte sui nostri corpi, sulle nostre vite, sulle nostre coscienze e intelligenze, attraverso le pubblicità, le televisioni e i giornali.

Ed è ancora all’interno dell’ambito domestico e familiare dove si consuma maggiormente la violenza verso le donne, fisica, psicologica e culturale per mano di mariti, fidanzati, conviventi o ex-fidanzati.

Siamo coscienti delle criticità che vivono oggi i giovani adolescenti e la pressoché assenza nei programmi formativi delle scuole “di un’educazione sessuale e di genere” per l’acquisizione di conoscenze sul proprio corpo, la propria salute e per la trasformazione delle relazioni gerarchiche di potere tra uomini e donne. Non è un caso che si assista ad un aumento sistematico delle violenze di branco di adolescenti verso coetanee.

Per poter offrire delle alternative, le donne, devono essere consapevoli delle proprie possibilità e capacità di cambiamento, nonché degli strumenti sociali, normativi e legali di cui dispongono.

L’iniziativa pubblica “Parlano le Donne” vuole dare voce alle donne che in forma singola o organizzata abbiano intrapreso percorsi di emancipazione, affermazione e rivendicazione dei propri diritti.

Pensiamo che freddi grafici statistici, per quanto utili, non possano rappresentare ne le esperienze positive ne le realtà problematiche in cui si trovano a vivere realmente le donne.

Quest’ iniziativa, dunque, vuole essere un’occasione per raccogliere le esperienze concrete di vita, le storie di emancipazione positiva, le esperienze di rivendicazione e lotta delle donne singole e organizzate: collettivi di femministe e lesbiche; collettivi delle studentesse; operatrici e professionali dei servizi socio-sanitari; educatrici; tecniche ed esperte dell’informazione; politiche; insegnanti; intellettuali e professioniste che in ambiti istituzionali o in ambiti di auto-gestione e auto-organizzazione abbiano sperimentato percorsi per l’affermazione, la concreta attuazione e il riconoscimento dei diritti delle donne.

L’iniziativa pubblica “Parlano le Donne”, vuole essere un momento d’incontro e confronto e si inserisce all’interno di un’azione più ampia di trasformazione e di cambiamento socio-politico e culturale necessario per dare centralità alle donne e ribadire l’importanza di relazioni sociali più eque.

Comitato Donne 100celle&Dintorni

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GIORNATA DI RIFLESSIONE SULLA VIOLENZA

Posted by donne100celledintorni su Maggio 2, 2010

1 Marzo 2009 –  Comitato Donne 100celle& Dintorni

nel “Bar delle Donne” c/o Lsa100celle

Il tema della violenza verso le donne ha radici molto profonde nella società, e nella storia dell’umanità.

E’ indispensabile leggere e analizzare le violenze verso le donne all’interno di una visione complessiva della società contemporanea, che attua il dispiegare di questa violenza: nel sistema educativo, nel sistema economico, nei modelli di relazione, nella politica, negli strumenti e nell’uso della comunicazione, sui luoghi di lavoro.

Viviano in una società violenta e le donne come soggetto storicamente oppresso e subordinato dal modello patriarcale sono oggi le più sfruttate dal capitalismo globale, diventando tra le prime e facili obiettivi da colpire.

Questo bombardamento mediatico sugli ultimi casi di violenza sessuale consumati verso le donne è solo il riflesso e il prodotto di un ulteriore violenza ai danni delle donne e dell’intera società.

Le cronache crude degli stupri, consumati in tutta la città negli ultimi giorni, strumentalizzate su derive xenofobe, fasciste e autoritarie, ci spaventano e distraggono. La pervasività dei mezzi di comunicazione attraverso immagini stereotipate e di facile strumentalizzazione ci nascondono:

– la violenza di un sistema economico fortemente diseguale (tra l’altro in profonda crisi)

– la violenza di un sistema educativo che tende sempre di più a omologare un sapere e non a liberare la conoscenza

– la violenza nella destrutturazione dei diritti conquistati sul lavoro

Per questo le espressioni di violenza verso le donne ci coinvolgono tutti, coinvolgono tutte le realtà umane collettive che vogliono proporre alternative all’attuale modello di società.

Nel nostro paese, siamo di fronte alla caduta di rappresentatività dei politici e della politica, le poche esperienze sperimentate di democrazia locale diretta e partecipativa vengono frustrate dall’amministrazione comunale. E’ oramai evidente l’avanzare di orientamenti politici che stanno facendo della società una massa uniforme e stereotipata da manipolare.

L’avanzare della diffidenza, dell’isolamento, dell’omologazione, dello stordimento del pensiero critico, dello svilimento dell’arte, della creatività, dell’appiattimento culturale, il persistere dei privilegi dei pochi, dei modelli di competizione ed esclusione porteranno inevitabilmente ad un crescere delle violenze.

E’ fondamentale costruire e resistere con alternative

Le donne, come gli immigrati, i lavoratori precari, sono le realtà sociali su cui si sta operando questa violenza strutturale della nostra società.

Nonostante si siano raggiunti dei risultati grazie alle lotte delle donne nel corso di tutto lo scorso secolo, e realmente nella vita quotidiana siano profondamente cambiati i ruoli della donna e quindi in alcuni ambiti anche la percezione del contributo che le donne possono apportare alla società, è facile che queste conquiste, come già sta avvenendo, siano messe in discussione e cancellate.

Per questo come donne libere vogliamo ripartire dai diritti delle donne, di tutte le done italiane, straniere, immigrate, clandestine, precarie, disoccupate, è una lotta per i diritti delle done ed una sfida per una società più giusta.

– Miglioramento dei servizi nei Consultori

– Introduzione dell’educazione sessuale e la diversità di genere nelle scuole

– Diritti sul lavoro

– Creazione di gruppi di studio e comunicazione di e con le donne nelle loro condizioni di vita quotidiana in Italia e nel Mondo

– Sviluppo di nuove forme di socialità, di relazioni, di espressione artistica e di autonomia nel lavoro.

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